Ortigia...L'Isola
« Di Alfeo ultima dimora, Ortigia, gloriose radici della potenza di Siracusa, Culla allora di Artemide, Da te, o sorella di Delos, si innalzi il canto Addolcendo a prezzo alto [...]. » |
(Pindaro, Odi, 518- 438 a.C) |
Ortigia (L'Ottiggia in dialetto siracusano, Ortygia, Ὀρτυγία in greco antico) è il toponimo dell'isola che costituisce la parte più antica della città di Siracusa rappresentandone la rispettiva circoscrizione, la nona ed ultima sul territorio cittadino.
Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx (ὄρτυξ) che significa "quaglia". La sua estensione non supera 1 km²[1][2] e la sua popolazione ammonta a circa 4.500 abitanti.
Ortigia è un'isola, posta nella costa orientale della Sicilia.
La sua conformazione geologica è composta da una roccia con fratture naturali, questo tipo di roccia si presta a far filtrare l'acqua naturalmente, motivo questo che spiega perché l'isola sia collegata "idrologicamente" alla terraferma siracusana. L'alimentazione di tale rapporto con l'acqua può essere attribuito ad un falda profonda collocata in corrispondenza di una faglia, attualmente inattiva, ricca d'acqua, la quale è compressa dallo strato impermeabile delle argille quaternarie che si stendono nella bassa valle dell'Anapo e circondano l'isola di Ortigia ed il Plemmirio.
Dalla Porta Marina fino al Castello Maniace (che rappresenta la punta estrema dell'isola), vi è un susseguirsi di sorgenti e fonti naturali che fuoriescono al di sotto o in corrispondenza del livello medio del mare; ne è un esempio la rinomata Fonte Aretusa, uno specchio d'acqua dolce situato in Ortigia e che arriva al contatto con l'acqua salata del mare. La presenza di queste sorgenti è dovuta alla pendenza naturale delle fluenze e dal già citato sistema di fratturazione esistente nelle rocce ortigiane, entrambi sono fattori favorevoli all'insorgere delle acque.
Altri esempi di sorgenti naturali in Ortigia sono dati dalla Fontana degli Schiavi; da uno dei miqwè (bagno ebraico) più suggestivi d'Europa; dalla Vasca della Regina (sorgente naturale posta al di sotto del livello del mare, nel Castello Maniance) e le manifestazioni sorgive, quasi del tutto scomparse di Occhi di Zivillica (o Occhi di Zilica).
Altro aspetto morfologico molto interessante dell'isola di Ortigia, sono i suoi ipogei; i siracusani li hanno scavati nei secoli, già dai tempi greci fino ai tempi bellici della seconda guerra mondiale, quando questi ipogei vennero utilizzati come rifugi antiaerei per la popolazione. Il più importante è quello di Piazza Duomo, recentemente aperto al pubblico, sulle cui pareti si notano anche degli affreschi bizantini. Ortigia ha molti ipogei sotterranei, in alcuni, come in quello del quartiere ebraico, la Giudecca, vi è anche la presenza dell'acqua dolce, con le stesse caratteristiche delle altre polluzioni d'acqua naturale descritte sopra.